Sono le 4.19 e sono sveglia, stanotte come molte notti da qualche mese a questa parte.
I motivi sono 2 e hanno nomi precisi: Maya e Marta. Io non le ho conosciute, ma ho conosciuto le loro famiglie e il
che può consumare un essere umano che si sente impotente per la perdita del suo amato Golden.
Sono 2 Golden nate in regioni differenti e da mamme diverse ma entrambe hanno avuto dentro di loro un gene mortale.
La prima affetta da displasia renale e la seconda con una malformazione alla milza....
Marta è poi divenuta cieca, non si sa se per un problema genetico o in conseguenza a tutti i farmaci che era costretta a prendere per vivere una vita che fosse il meno dolorosa possibile.
Un gene mortale......subdolo perché recessivo e i geni recessivi non si manifestano e si dichiarano, ma restano lì nascosti quasi come un ospite ingrato che non ha fretta di presentarsi ma continua la sua esistenza tramandandosi da genitori a figli finché non trova un suo simile e allora...si presenta e si manifesta in tutta la sua meschinità e il suo potere maligno diventa incontenibile e dai risvolti spesso nefasti.
Finché resta un ospite silente e non incontra mai un altro gene recessivo portatore di quelle sue stesse informazioni genetiche che danno vita al disastro...non crea danni.
Ma appena può accoppiarsi la sua malvagità esplode e non c'è ritorno, non si torna indietro; si può solo cercare di convivere il meglio possibile con la malattia che questi 2 geni recessivi hanno resa manifesta.
Ho cercato di non essere tecnica perché non sono un medico e perché è importante che, anche chi non si occupa di allevamento e accoppiamenti, capisca che allevare è una grossa grossissima responsabilità.
Questi 2 cani io li ho continuamente in testa e mi tormentano e mi rendono nervosa e hanno messo in discussione tutto il mio mondo.
Ho mille domande e mille dubbi.
Alcuni geni portatori di patologie come la PRA sono stati individuati, ma altri ...tantissimi altri no.
E allora su questo io sono impotente.
Ma è vero che lo sono? Perché è questo che mi tormenta e a cui non so dare risposta....sapere come posso fare a sopravvivere con la paura che succeda a me e a un mio cane.
La paura di sentirmi responsabile di un disastro genetico e non sto esagerando perché possiamo anche chiamarlo in un modo meno crudo e impattante ma quello è.
Poi magari su un solo cane certo...magari solo su 2 ma quello è.
Cerco di capire come muovermi e di trovare la mia strategia se esiste e cerco anche di farmi più forte perché se mai mi succedesse sarebbe emotivamente IL MIO DISASTRO.
E allora studio, cerco, leggo articoli e guardo pedigree e cerco di individuare insieme a 2 mie colleghe una sorta di probabili tracce che inducano a sentirci meno impotenti e che personalmente mi illudano di potere controllare un po' la cosa.
Diventi bravo se diventi consapevole ma più sei consapevole e più capisci che se l' uomo ha più di 450 malattie genetiche e il cane di più....che cosa ti illudi di poter controllare?
Poi però ancora oggi c'è chi usa steroidi per far vincere un cane in expo o privati che accoppiano soggetti con displasia grado C per B o chi non fa test genetici disponibili, quei pochi che almeno ci sono o ancora chi accoppia fratello e sorella o nonno e nipote. Con relativo benestare dell’Enci, che nasconde tutto sotto il tappeto e concede pedigree a cani (e porci)in totale consanguineità, rendendosi complice e responsabile.
La consanguineità è una bella donna con la testa da medusa.
E’ una tentazione infernale per chi non sa aspettare e vuole risultati in fretta, ma la natura non la imbrogli e quello che credevi fosse una genialata si rivela un’ illusione. Se da una parte puoi cercare di fissare quei tratti caratteriali o morfologici che ti servono per selezionare soggetti migliorativi, dall’altra parte impoverisci in maniera sensibile il pool genetico di quel preciso cane e dei suoi figli. E dei suoi nipoti.
Se lavori in consanguineità arrivi alla deriva genetica, se non lo fai e non hai ben chiaro il tuo criterio di allevamento ti disperdi e non ottieni nulla.
E il tuo lavoro di allevatore sta lì, nelle tue scelte, nelle tue convinzioni su un accoppiamento anziché sull’altro.
La responsabilità di un allevatore è tanta, se si rende conto di tutto quello che comporta il suo lavoro.
E se non si crede Dio e quindi sa che i cuccioli essendo esseri viventi sono il frutto biologico di una scelta di cui lui conosce solo la superficie, di cui può solo prevedere esenzione displasia, oculopatie e cardiopatie. Si perché questa è davvero la superficie se si pensa che al mondo ci sono più di 450 malattie genetiche per l’uomo e quasi 600 per il cane. E noi cerchiamo di non fare disastri conoscendo 3 degli innumerevoli rischi genetici…
Poi c'è chi ha un cane malato ma se ne frega e lo fa riprodurre e non parlo solo di allevatori, ma anche di privati che a volte fanno danni anche peggiori dei primi. essendo privati si sentono legittimati a non sapere e a non fare tutti i controlli necessari e ad accoppiare a caso. Ma si sa che l’italiano è un arrangione.
Cani epilettici che prima di scoprire che lo sono hanno già messo al mondo 70/80 figli, si perché spesso l’epilessia si manifesta dopo il quarto o quinto anno di età e se un maschio è forte, sano e bello…ha già dato il suo seme a moltissime femmine.
Cerchiamo di fare qualcosa, tutti.
Cerchiamo di responsabilizzarci al massimo!!
Io mi impegno al massimo per cercare di fare al meglio delle mie possibilità e delle mie conoscenze per fare scelte allevatoriali serie e responsabili perché solo così si contengono i danni, altrimenti pagheremo lo scotto in pochi anni.
Anni fa, per un certo periodo, avevo in testa di allevare anche un' altra razza ma poi studiando bene ho visto che, per motivi a monte, aveva grossi problemi di malattie autoimmuni e non me la sono sentita.
Non voglio trovarmi gli stessi problemi nel Golden ma stiamo facendo tutti dei bei danni, allevatori e privati.
Consanguineità? Esami non fatti?
Non conoscenza dei pedigree e linee di sangue? Medicinali e abusi di antibiotici?
Ecco cosa mi toglie il sonno ultimamente.
